I think you will spend 143 seconds reading this post
“Wild. Una storia selvaggia di avventura e rinascita” è secondo noi un libro di una potenza rara, dalla cui lettura traspare tutta la forza di volontà di una donna persa, distrutta, che è riuscita a rimettere insieme i cocci di sé stessa e ricrearsi una vita. Wild è l’autobiografia dell’autrice, Cheryl Strayed, che nel 1995, a 26 anni, intraprende un cammino lungo e difficile, per cui non era minimamente preparata: il Pacific Crest Trail, un sentiero che attraversa gli Stati Uniti dal confine col Messico a quello col Canada, attraversando gli stati di California, Oregon e Washington in 4265 chilometri.
Lo fa perchè la sua vita è in frantumi dopo la morte della madre, il suo punto di riferimento in questa vita, e dopo la fine del suo matrimonio con Paul, ma soprattutto perchè ha toccato il fondo a causa di una dipendenza dalla droga. Cheryl ha bisogno di rimettersi in piedi ed uscire dal circolo vizioso che la porta senza sosta dal dolore alla punizione. Il modo migliore per uscirne, secondo lei, è quello di lasciare tutto e tutti ed imbarcarsi in un’avventura che prima non aveva mai neppure sognato. Durante il suo lungo cammino percorre montagne, deserti e foreste. Sbaglia e cade tante volte, non solo metaforicamente, ma altrettante volte impara e si rialza. Il cammino non è solo quello che percorre a piedi, ma anche quello della sua anima verso la guarigione e della sua vita verso un futuro che prima della partenza era convinta di non avere.
Il libro non è incentrato sul percorso, ma alterna racconti del cammino con memorie della sua vita, da quando bambina viveva con la madre, il fratello e la sorella, poveri ma liberi e felici, alla morte di sua madre e alla sua vita dopo la scomparsa del suo punto di riferimento.
Per questo motivo ogni paragone con “Into the wild”, che in un primo momento sembra quasi obbligato, è sbagliato e insensato: quella di Chris McCandless è la storia di un ragazzo che abbandona tutto per vivere fuori dagli schemi della società, in un autobus abbandonato in Alaska cacciando per vivere. L’avventura vissuta da Cheryl non è così estrema: il Pacific Crest Trail è pur sempre un sentiero, più o meno battuto da altri escursionisti. È vero però che l’autrice compie il cammino essendo del tutto impreparata, cosa che lo rende senza dubbio molto più pericoloso, e che lo fa in un’epoca in cui non esistono blog, quindi nel momento in cui decide di partire non sa assolutamente cosa l’aspetta. La forza di “Wild. Una storia selvaggia di avventura e rinascita” è proprio nell’affiancare al viaggio “esterno” il viaggio interiore di guarigione della sua anima. Dover continuamente superare ostacoli e risolvere problemi costringe Cheryl a crescere e a migliorarsi, finchè ad un certo punto scopre, con sorpresa, di essere diventata più forte. Di essere, finalmente, la persona che avrebbe sempre voluto essere.
Leave a reply